I lavori per Esselunga e via Selene visti dall’alto
Un video con il drone fa vedere i lavori per la nuova viabilità in vista dell'apertura del nuovo supermercato
Proseguono le prese di posizione sui lavori per Esselunga e sulla via Selene anche se la questione si allarga con un nuovo intervento del vice sindaco Daniele Zanzi che è preoccupato anche per i rischi di un progetto mai cancellato.
LE TRE ROTONDE INTORNO A ESSELUNGA
Come si può vedere dal video e soprattutto passando da via Gasparotto, i lavori della prima rotonda corrono spediti per collegare l’arteria a viale Europa. Subito dopo partirà il cantiere per la seconda che sarà realizzata poco più avanti in direzione di Azzate. Queste due dovranno essere pronte prima che apra il nuovo supermercato. La terza rotonda ha tempi più lunghi, anche se qualche primo lavoro è stato avviato e parliamo anche di questo nel video.
LA BRETELLA GASPAROTTO BORRI
Esiste un vecchio progetto di collegare le due arterie della città: viale Borri e via Gasparotto. Questo venne abbandonato dopo aspre discussioni e un fronte forte dei movimenti ambientalisti. “La mia preoccupazione è forte – ha dichiarato in una nostra recente intervista il vice sindaco Daniele Zanzi – perché quell’opera è ancora presente nel Pgt. Questo significa che qualcuno in futuro potrebbe riprenderla e realizzarla. Un conto è vedere un disegno su una mappa, un altro distruggere altro verde per lasciare spazio all’asfalto e al cemento”.
PROTESTE E COMUNICAZIONE
Un flashmob e subito dopo l’apertura di un gruppo Facebook. Numeri limitati, ma la via Selene continua a suscitare interesse e i media danno molto spazio alla vicenda. Lo schema rappresentato è un po’ classico con da una parte i difensori del verde e dell’ambiente e dall’altra chi vuole cementificare e asfaltare tutto.
È proprio così? Quali sono i progetti e chi i protagonisti?
VIA SELENE
Via Selene è una piccola strada sterrata che dal sottopasso della ferrovia tra via Gasparotto e Schianno collega un’area verde che costeggia le rotaie e poi, dopo l’ex Malerba, sale in via Talizia. Un sentiero poco conosciuto, se non dai locali. Un corridoio verde di poco più di un chilometro che si era salvato quando si pensava e progettava la Gasparotto/Borri per collegare le due arterie. Andando verso Varese sulla sinistra di quell’area corrono la bretella autostradale e la ferrovia.
L’8 marzo del 2019 abbiamo parlato per la prima volta di via Selene perché l’allora vice sindaco di Gazzada Schianno ed ex assessore ai Lavori Pubblici Marco Maffiolini, ci spiegò la possibilità di risolvere alcuni problemi viabilistici grazie alla realizzazione di una piccola opera che avrebbe collegato la nuova rotonda dell’Esselunga oltre la ferrovia e la bretella alla via Selene. Un progetto legato quindi a tutto il comparto dei lavori viabilistici per il nuovo supermercato.
Dopo l’annuncio del finanziamento dell’ultimo lotto del cantiere, e un nostro articolo in cui si chiedeva conto delle opere pedonali e ciclabili, alcuni esponenti politici e associazioni hanno sollevato dubbi su quei lavori.
QUAL E’ LO STATO DELLE COSE OGGI
Oggi di quell’area verde rimane molto poco perché è già stato avviato un cantiere. Restano poche decine di metri iniziali e la strada è rimasta intatta solo dopo l’ex Malerba. In mezzo solo una spianata di terra.
LE OPERE VIABILISTICHE PER ESSELUNGA
Esselunga, come più volte spiegato, e ripreso nel video, realizzerà tre rotonde. Due in via Gasparotto e una terza oltre la ferrovia in cui immetterà uno svincolo nuovo dalla bretella della A8 in arrivo da Milano. Le prime due opere dovranno essere completate prima dell’apertura dello store. La terza entro la fine del 2021.
Queste opere sono necessarie a smaltire il forte traffico che è già presente su quell’area e a cui si aggiungerà quello dei clienti dell’Esselunga.
La terza rotonda verrà realizzata a prescindere dalla via Selene. Il progetto di collegamento ha diverse ragioni: permette un collegamento da Varese e dall’autostrada da Milano con l’area industriale di Schianno sgravando il traffico pesante proveniente da lì. Inoltre quella strada permetterebbe di chiudere il sottopasso della ferrovia e con questo togliere i semafori della via Gasparotto facendo così fluire meglio il traffico. Un intervento che ridurrebbe anche i rischi per i pedoni che oggi passano dalla strettoia per raggiungere viale Europa.
IL COMUNE DI VARESE
Tutte le opere, malgrado interessino anche Gazzada Schianno, sono dentro il comune di Varese. A questo proposito un mese fa era intervenuto l’assessore Andrea Civati.
«Per prima cosa mi fa piacere poter intervenire, perché finora nessuno aveva ascoltato chi ha la responsabilità di quei lavori per conto dell’amministrazione. I progetti erano chiari da tempo. Ora siamo entrati in una fase più operativa e l’arrivo del finanziamento per il completamento della via Selene è solo l’ultimo tassello. La nostra amministrazione è attenta alle questioni ambientali che hanno sempre caratterizzato le nostra scelte. Qui però è in gioco una questione importante perché sulla viabilità in ingresso a Varese si discute da anni, ma nei fatti tutto era fermo. Le opere ora sono tante e occorre avere l’attenzione di guardarle come sistema e non ogni piccolo tassello. In più sono sereno perché all’interno dei lavori sono previsti passaggi pedonali e ciclabili di collegamento proprio per l’attenzione al cittadino e non solo alle auto. È comunque necessaria una mediazione tra la questione ambientale e le esigenze della mobilità».
Video
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Una volta ci si sedeva in preda all’ammirazione guardando le opere di Vasari, Brunelleschi, Bramante, Bernini perfettamente integrate nella natura e nel tessuto urbano.
Oggi non c’è nemmeno più lo sdegno nel vedere il solito centro commerciale che devasta l’unica cosa bella che ci rimane…la natura.
Ecco gli sciatti monumenti simbolo del degrado modernista. Tutti ugualmente amalgamati a rotondine, tangenzialine, svincoli, simbolo della mediocrità dei tempi e di una civiltà che ha rinnegato la sua cultura e storia.
Agli ambientalisti e ai politici prêt-à-porter: lasciamo pure tutto così, Varese deve rimanere la città giardino apprezzata ovunque, gli abitanti di viale Borri, come tutti i lavoratori delle aziende della zona,HANNO TUTTO IL DIRITTO di godere del verde e dell’oasi di piacere che tutte le mattine, da 30 anni a questa parte, devono attraversare cercando di rallentare “volontariamente” per respirare l’aria salubre del quartiere.Mi raccomando, non facciano scherzi nel modificare questo privilegio inestimabile !Grazie